Nel contesto dei parchi lineari le finestre minimal si integrano perfettamente. Il progetto visivo non ha infatti interruzioni e permette di immergersi completamente nell'ambiente vegetale.
Le architetture del futuro, soprattutto quelle inserite nei contesti urbani, sono sempre più green e in linea con il principio di compenetrazione tra uomo e natura. Spazi e materiali seguono forme e strutture creando edifici dove si rovescia la prospettiva sulla funzione. La finestra diventa infatti sinonimo di apertura per permettere una maggiore interazione con l'area circostante. Elementi naturali, come i giardini verticali e i parchi lineari, ed elementi artificiali, come le finestre minimal o le grandi pareti vetrate, si integrano, annullando il concetto tradizionale di interno ed esterno.
I volumi esterni degli edifici risultano parte stessa del luogo dando vita a un nuovo tipo di paesaggio in città. Le aree verdi non sono più infatti dei "ritagli" tra quartieri e strade, bensì diventano dei polmoni verdi tra cui vivere e passeggiare.
Il concetto di greenways o parchi lineari sta prendendo sempre più un ruolo da protagonista nel ridefinire i contesti abitativi ideali in cui vivere; complice ne è anche la ricerca di un lifestyle più sostenibile. Immaginare la propria vita immersi in questa sorta di rifugio verde, permette di trovare nuovi angoli di relax anche nella propria quotidianità.
In questo nuovo equilibrio tra natura e architettura, le finestre dai profili sottili costituiscono la soluzione perfetta. Le vetrate panoramiche a tutto vetro, in cui i profili sono davvero minimi, giocano un ruolo impattante anche dal punto di vista ecologico. I minimal frames, in vetro e alluminio, sono infatti serramenti ecosostenibili, perché composti con materiali potenzialmente riciclabili all'infinito.
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