Siamo tutti connessi | MinimalFrames.it
Visionaires __ Siamo tutti connessi, anche quando separati da grandi distanze

Siamo tutti connessi, anche quando separati da grandi distanze

Mohamad Arayssi è Direttore Generale e Capo Progettista di Batimat Architects. È nato e cresciuto a Beirut, la capitale del Libano e una delle più antiche città del mondo, una città che è emersa come un centro globale per la cultura e la nuova architettura, nonostante la sua storia turbolenta e le tensioni politiche in corso. L'architetto a Parigi racconta del suo lavoro, la sua visione e il senso di appartenenza a un luogo e a una comunità più ampia e connessa.

Vivere e ricostruire con uno scopo


"Non dubito che il mio modo di essere sia plasmato da Beirut, dalla sua diversità e multiculturalità, e dall'energia costruttiva del popolo libanese" che vive ogni momento intensamente, come non si sapesse mai che cosa porterà il domani. Vivere con uno scopo ed essere in grado di fare ciò che deve essere fatto ora, si è rivelato un tratto particolarmente importante da avere, soprattutto dopo quello che è successo a Beirut il 4 agosto 2020. Ci sono avvenimenti accaduti nella nostra storia di cui ormai non possiamo fare nulla, ma possiamo ricordarli come segnale di un profondo cambiamento del modo in cui viviamo, lavoriamo, pensiamo, e anche di come vediamo le altre persone. L'esplosione devastante di quel giorno "era al di là di tutto quello che avevamo sperimentato prima, anche durante la guerra civile libanese. Questa terribile esplosione arrivò in un momento molto delicato per il nostro paese, ma fu anche un fattore scatenante tanto atteso che servì per ripensare la città di Beirut."

Al momento di questo apocalittico disastro, Mohamad Arayssi e il suo studio stavano per consegnare il progetto Saifi 477, una torre a uso misto di 17 piani, costruita ai margini di un tradizionale quartiere a soli 900 metri dal luogo dell'esplosione. L'edificio è stato pesantemente danneggiato, non è rimasto un solo infisso in alluminio e il passaggio di consegne è stato posticipato per un altro anno e mezzo. "Tutti sono determinati a terminare nuovamente questo progetto. Non solo perché abbiamo un obbligo nei confronti degli acquirenti e dello sviluppatore, ma anche come segno che Beirut verrà ricostruita. Noi la ricostruiremo."

Dal punto di vista di un architetto, "Mi auguro che il 4 agosto porterà avanti un approccio più maturo allo sviluppo immobiliare di Beirut, in termini di consapevolezza delle conseguenze a lungo termine di ciò che costruiamo, bilanciando la domanda e l'offerta del mercato, e creando edifici più resilienti, ecologici, economicamente sostenibili e a misura d'uomo."

Siamo tutti connessi, anche quando separati da grandi distanze 


Visto che ci troviamo ad affrontare non una, ma ben due crisi globali - la pandemia COVID-19 e il cambiamento climatico - Mohamad Arayssi sta già guardando avanti e parla con passione riguardo alla necessità di creare città migliori per il futuro. "I progetti che verranno realizzati tra anni vengono già progettati oggi. Credo ci sia un incarico ben definito tra le mani e nei bozzetti di architetti e pianificatori, nel rendere gli ambienti urbani, le città e gli edifici di tutto il mondo più responsabili, più ecologici e più umili."

Architetti e designer devono rivalutare quelle che sono le necessità delle infrastrutture delle nostre città non solo per capire come possono fornire valore oggi, ma anche per capire che cosa per i cittadini verrà considerato un valore aggiunto nel futuro.

Dopo un anno ansioso di quarantene, auto-isolamento e allontanamento sociale, Mohamad Arayssi ritiene che "un approccio più umanistico all'architettura e all'urbanistica sia imminente. Creare ambienti sani che favoriscano il benessere fisico e mentale delle persone, rafforzando l'interazione umana e i legami della comunità, diventerà una qualità necessaria per il successo di ogni nuovo progetto."

Ciascuno dei progetti di Arayssi, anche se completamente diversi l’uno dall'altro per quanto riguarda la sua manifestazione fisica, rappresenta queste preoccupazioni. La torre per uffici "Le Bureau" costruita ad Achrafieh, Beirut, è diventata rapidamente un punto di riferimento del mercato che "ha sfidato lo stereotipo dell'edificio per uffici e ha introdotto un nuovo modello, integrando giardini multi-livello nel suo complesso".

La semplicità con cui ottimizza il suo orientamento alla luce naturale senza surriscaldamento e riflesso, la ricchezza delle lastre del pavimento (consentendo più uffici angolari, ma anche estendendo ulteriormente la vetratura perimetrale e creando quindi spazi più profondi), il modo in cui si percepisce in scala da lontano, sono tutti interventi di progettazione tattici di grande impatto sia per le persone che utilizzano l'edificio, ma anche per coloro che lo vivono dall'esterno.

Avendo lavorato come architetto professionista per quasi 25 anni, c'è una maturità definita e una rapidità nel modo in cui Mohamad Arayssi si avvicina ai suoi progetti. "Questo non vuol dire che non ci sia ancora un certo senso di innocenza ogni qual volta che iniziamo a lavorare su un nuovo edificio; innocenza intesa come un modo approcciare diversamente alla situazione progettuale presentata, non sapendo ancora come le idee si tradurranno in un prodotto di costruzione fisica. Alcuni aspetti del lavoro sono molto più immediati in termini di tecnicismi, ma il processo di pensiero è sempre lo stesso; ci vuole ancora tempo, pazienza, indagine, schizzi, grande creatività e poi focalizzarsi sul più piccolo dettaglio."

Quando gli viene chiesto quali qualità definiscono un visionario, Arayssi risponde con passione e attenzione "Umiltà, Sensibilità, Semplicità, Responsabilità, Conoscenza."

Mohamad Arayssi sta attualmente lavorando al fianco di GUTMANN Lebanon per la ricostruzione della torre Saifi 477 a Beirut, utilizzando Orama Minimal Frames.

Iscriviti alla nostra newsletter

per essere sempre aggiornato sulle
novità del mondo minimal frames

Accetto la   Privacy Policy
Minimal Frames è un progetto