Ecosostenibile. Dentro e fuori. Sarà la Storia, fra qualche anno, a dare il suo contributo finale sul periodo dell’emergenza sanitaria. Ma è la storia della quotidianità, la storia con la S minuscola, ad aver già prodotto interessanti indicazioni su come, e quanto, e in quale direzione sono cambiate, probabilmente per sempre, alcune nostre abitudini, di vita, relazione e acquisti.
La stringente riscoperta degli spazi aperti e la loro relazione con gli interni è una di queste tendenze. Tutti gli indicatori economici hanno messo in evidenza come gli acquisti di piante, ornamentali o meno, di attrezzi per il giardinaggio, di amache, ombrelloni e mobili outdoor si siano letteralmente impennate.
Un trend che non ha riguardato solo i fortunati possessori di terrazze e attici, ma che ha coinvolto chiunque abbia a disposizione uno o più balconi. Sui quali sono fioriti, è il caso di dirlo, micro orti – orgogliosamente biologici –, piccole serre, fioriere.
Una riscoperta della Natura che, spesso, si è combinata con l’installazione ex novo di vetri e vetrate che meglio rispondessero ad una facilità di passaggio fra l’interior e l’outdoor. Diventa quindi fondamentale conoscere il prodotto “giusto”, che alla funzionalità abbini, ad esempio, l’aspetto ecosostenibile.
Qui, i serramenti minimal frames in alluminio possono rispondere pienamente a queste nuove necessità. Dove la resa termica, l’efficienza strutturale e la riciclabilità dell’alluminio sono i plus da sottolineare. Come il fatto che queste soluzioni possano avere il telaio incassato anche nella parte inferiore, e che grazie alle canalizzazioni per il drenaggio dell’acqua (opportunamente celate sotto il pavimento) permettano dunque un veloce deflusso dell’acqua piovana.
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