La luce anche negli ambienti minimal attira l'attenzione delle persone sugli oggetti.
Per questo motivo è opportuno studiare una gerarchia visiva che diventi lo stimolo narrante pronto a guidarci nella scoperta degli spazi legati alle nostre emozioni.
Studi e ricerche hanno dimostrato che tutti, in qualsiasi contesto, siamo guidati dalla luce.
Nei momenti di relax, per esempio, tendiamo a cercare sì una zona in penombra ma orientata verso la luminosità.
Se siamo messi nella condizione di scegliere tra diverse strade bloccate da ostacoli, tendiamo ad andare naturalmente verso quella maggiormente rischiarata.
Illuminare i nostri spazi significa scegliere come accogliere e gestire le nostre emozioni, come far entrare la luce nei nostri ambienti senza sovraccaricarli o, peggio, privarli di essa.
La luce è capace di suggerire una grandissima varietà di risposte emotive, riesce a definire la personalità dei nostri spazi e a suscitare reazioni nella nostra mente e nel nostro stato d'animo.
Una cena a lume di candela ci dà subito l'idea di intimità. I colori caldi ci rilassano, i colori freddi ci danno una sferzata di energia. Per questo spesso in salotto si predilige una luce tendente al giallo mentre in cucina, sul piano di lavoro, una verso i toni del blu.
Scegliere come illuminare oggetti o zone della stanza permette di creare un dialogo, di evidenziare il messaggio che vogliamo trasmettere anche a noi stessi. Per esempio, trovare la nostra zona di comfort per rilassarci al rientro a casa. Ma lo scopo è offrire ai nostri ospiti un'esperienza di accoglienza diversa, mettendo una luce di accento su dettagli che vogliamo mostrare. Può essere per evidenziare un oggetto nuovo o per creare un'atmosfera particolare che vogliamo condividere o per dare alla luce degli ambienti minimal il ruolo di protagonista.
La luce è quindi un mezzo importante per farci conoscere. Sempre.
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